venerdì 30 dicembre 2016

Riti propiziatori di Capodanno

2016: anno bisesto, anno funesto.

E allora sarà il caso di iniziare il 2017 con i migliori propositi e con qualche "aiutino" dettato dalla scaramanzia!

Per l'ultima notte dell'anno ecco cosa non deve mancare:

- vischio:  di solito usato per propiziare la fortuna in amore. 
Il suo utilizzo nelle decorazioni natalizie e di fine anno è collegato ad una leggenda del Nord dove il protagonista è Loki, il dio del Male. Questa divinità, invidiosa e caratterizzata da una facilità d’ira straordinaria, aveva deciso di uccidere il dio del Sole Balder, suo fratello. Freya, la dea Madre, decise per proteggerlo di chiamare a raccolta piante ed animali, dimenticando il vischio. Esso divenne il materiale con il quale Loki costruì l’arma per assassinare al fratello. Le lacrime della dea, cadendo sulla stessa, si trasformarono in bacche che ridiedero la vita a Balder. Per la grande felicità, la dea  cominciò a baciare chiunque passasse sotto l’albero sul quale cresce il vischio (di solito pioppi, olmi e tigli). Il suo bacio non era solo un onore, ma anche un portafortuna e una protezione; ai fortunati baciati dalla dea, infatti, non poteva capitare nulla di male.I druidi celti onoravano il vischio come pianta sacra, perché ritenevano che nascesse dal cielo (per la precisione, che crescesse nei luoghi colpiti dai fulmini), e poiché le sue bacche si sviluppano in 9 mesi e si raggruppano a tre a tre (il 3 è un numero sacro in molte culture).
Per questo il vischio è considerato simbolo di amore, protezione e fortuna.



- 12 chicchi d'uva come garanzia per un anno ricco di fortuna: mangiati perfettamente a tempo con i rintocchi dell'orologio della “Puerta del Sol” di Madrid: sono le sue campane infatti a dare i tocchi magici ed è la terra spagnola ad aver dato origine a quest'usanza.



- lenticchie: è considerato di buon auspicio mangiare le lenticchie insieme al cotechino o allo zampone, come augurio di fortuna e prosperità per l’anno nuovo. Questa tradizione ha origine dall’antica usanza romana di regalare una “scarsella”, ovvero una borsa di cuoio, legata alla cintura e contenente lenticchie, con l’augurio che si trasformassero in monete sonanti. Il nome lenticchia, infatti, deriva dalla particolare forma a lente di questi legumi, che ricorda quella di una moneta.



- indossare qualcosa di rosso:  fin dai tempi antichi, gli uomini hanno utilizzato il rosso per scacciare e spaventare il Niàn, in altre parole la bestia che mangia gli uomini.
Così, per scacciare gli spiriti malvagi e liberarsene con l'avvento del nuovo anno, si è continuato a usare il rosso, che da sempre comunque rappresenta un colore portafortuna.
Un altro filone di pensiero farebbe risalire questa tradizione al 31 a.C., al tempo cioè di Ottaviano Augusto: in occasione del Capodanno Romano, infatti, le donne e gli uomini che indossavano qualcosa di rosso rappresentavano il potere, il cuore, la salute e la fertilità.
Comunque si guardi, il comune denominatore è il colore rosso: esso, infatti, rappresenta una sorgente di energiafuoco e passioneforza e fortuna.




- spumante (meglio champagne!): a mezzanotte stappato rigorosamente con il botto per scacciare gli spiriti maligni!


- fuoco: rito propiziatorio di origine celtica, il fuoco purifica e auspica fertilità. Da questo credo ha tratto origine la PESSIMA tradizione di utilizzare fuochi d'artificio per salutare il vecchio anno e festeggiare il nuovo.


E quindi, che lo passiate a casa, al ristorante o in vacanza, che siate in coppia o in una bella tavolata, direi che questi piccoli riti scaramantici sono comunque facili da "rispettare"! ;-)

Ci vediamo di là, in quell'anno nuovo che ci aspetta....che aspettiamo! ;-)

Divertitevi.....ma fate i bravi! 


(Credits: photos by Pinterest)

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